Sebbene i luoghi comuni affermino che gli uomini siano le sole “scimmie assassine” e che i primati siano tutti vegetariani, le scimmie risultano animali onnivori e molte di loro vanno a caccia di insetti e selvaggina. La nostra specie è, a livello fisiologico, predestinata ad assumere alimenti di origine animale. 

Oggi però non tutti sembrano pensarla così e in molti eliminano carne e derivati animali dalle loro diete, prediligendo il consumo di matrici alimentari vegetali. Al di là delle filosofie di vita e della crisi ambientale che il nostro pianeta sta attraversando, è importante essere a conoscenza degli aspetti nutrizionali che caratterizzano il consumo di carne: ecco alcuni lati positivi e negativi da tenere a mente e approfondire.

In primis, la carne è ricca di proteine facilmente assimilabili e di elevato valore biologico, ovvero di proteine complete in aminoacidi e aminoacidi essenziali. Gli aminoacidi essenziali sono particolari aminoacidi che l’uomo non riesce a sintetizzare autonomamente; sono fondamentali per le funzioni vitali e benché si trovino sia in piante che in animali, gli amminoacidi essenziali contenuti nei cibi di origine animale garantiscono una migliore conversione proteica nell’uomo. Inoltre, per assimilarne lo stesso contenuto presente in 150g di carne, sarebbe necessario mangiare un chilo di spinaci. 

La carne è poi ricca di creatina, un composto organico che garantisce l’aumento dell’energia dell’organismo e l’accrescimento della massa muscolare. Diverse ricerche hanno constatato che dopo aver contratto malattie infettive come morbillo o difterite, i bambini adeguatamente nutriti con carne e proteine animali hanno compiuto scatti di sviluppo fino a cinque volte superiori rispetto alla media normale. La carne, inoltre, contiene preziose vitamine, ferro, sodio, zinco e potassio.

Passando ora ai ‘contro’, notiamo che la carne manca di carboidrati e fibre. Queste ultime, nonostante non abbiano calorie e non vengano assunte dal nostro corpo come fonte alimentare, sono molto importanti in una dieta salutare: facendo massa nell’intestino crasso le fibre stimolano la peristalsi e puliscono il tratto intestinale. Così facendo contribuiscono alla prevenzione di numerose infezioni, infiammazioni, malattie cardiovascolari e alcuni tumori.

E’ risaputo che i disturbi coronarici e l’alto colesterolo siano dei problemi accentuati dall’assunzione di grassi animali saturi, mentre è meno noto che l’ingestione prolungata di carne comporta uno stimolo pro-infiammatorio cronico e causa l’ipertensione arteriosa. Nel 2015, inoltre, l’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) ha dichiarato la carne rossa potenzialmente cancerogena e definitivamente cancerogene le carni processate quali insaccati, wurstel, salsicce ecc…

Tra i motivi per cui è ragionevole diminuire il consumo di carne vi è soprattutto l’aspetto economico-politico legato alle produzioni degli allevamenti intensivi, che causano gravi conseguenze sull’impatto ecologico e ambientale del nostro pianeta, ma di questo ne parleremo in un altro articolo. E’ difficile (se non impossibile) stabilire se sia giusto o sbagliato mangiare carne: ciò che conta è avere sempre la consapevolezza delle proprie scelte.

Bibliografia: ‘buono da mangiare’ di Marvin Harris